L’oreficeria di Arezzo. Alla scoperta dei migliori distretti d’Italia

Quando si parla di oreficeria di Arezzo è impossibile non riconoscere il ruolo strategico che questo distretto gioca nella filiera del lusso italiana. Da secoli, il territorio aretino rappresenta un’eccellenza assoluta nella lavorazione dei metalli preziosi, affermandosi come punto di riferimento mondiale per il gioiello e l’accessorio. Ma Arezzo non è solo oro: oggi è anche un polo industriale evoluto, capace di servire l’intero comparto moda – dalla pelletteria alla calzatura, dall’abbigliamento all’accessoristica – con competenza, innovazione e qualità artigianale. In questo approfondimento esploriamo storia, numeri e prospettive di un territorio che ha saputo trasformare il saper fare in valore riconosciuto a livello globale.

Oreficeria di Arezzo e distretto: un’eccellenza nella filiera del lusso

La città toscana di Arezzo, con circa 100.000 abitanti, ricopre un ruolo centrale nella filiera del lusso italiana.

È una città storica, fondata in epoca pre-etrusca. Una città d’arte, patria di grandi nomi come Vasari, Michelangelo Buonarroti, Petrarca, Guido Monaco, Piero della Francesca. E una città di tradizione popolare, nota per la celebre Giostra del Saracino.

Ma, per l’analisi di fasonista, Arezzo è soprattutto un distretto industriale del lusso.

Per cogliere appieno la sua importanza nell’oreficeria, è fondamentale considerare non solo la città, ma l’intero territorio provinciale, ricco di specializzazioni e competenze trasversali.

Le aree urbane si sono affermate come riferimento globale per la lavorazione del metallo prezioso. Tuttavia, nel tempo sono emersi anche altri poli produttivi connessi alla moda: accessorio metallico, pelletteria, calzatura e abbigliamento di alta qualità.

In questo articolo ripercorriamo la storia dell’oreficeria aretina, analizziamo i numeri attuali e mettiamo a confronto il distretto con gli altri grandi poli nazionali.
Scopriremo così che Arezzo non è più soltanto “città dell’oro”, ma anche partner strategico dei principali fashion brand internazionali.

Storia e leadership dell’oreficeria di Arezzo nella filiera della gioielleria di lusso

Le origini dell’oreficeria di Arezzo risalgono all’epoca etrusca, tra l’VIII e il I secolo a.C., e si sviluppano nel tempo attraversando l’età romana e medievale. Tra il Quattrocento e il Cinquecento, nascono fiorenti botteghe orafe che forniscono oggetti d’arte sacra alla curia papale e gioielli su misura alle corti rinascimentali.

È in questo contesto che l’arte orafa diventa un’attività commerciale di alto valore. Le lavorazioni, completamente artigianali, si concentrano sulla creazione di pezzi unici, con attenzione maniacale per il dettaglio e la qualità. Il mestiere dell’orafo è un lavoro di bottega, fondato su manualità, dedizione e tradizione.

Il salto industriale avviene nel Novecento, quando anche l’oreficeria di Arezzo inizia a introdurre processi produttivi standardizzati, tecnologie avanzate e una maggiore efficienza operativa. Nasce così un polo industriale moderno, competitivo e riconosciuto a livello globale, che vale ad Arezzo il titolo di “città dell’oro”.

A segnare questo cambiamento è il lavoro pionieristico di Carlo Zucchi e Leopoldo Gori, fondatori della prima azienda orafa di Arezzo, poi diventata UNOAERRE nel 1935. Il successo dell’azienda e il suo export internazionale stimolano la nascita di un fitto indotto: laboratori, terzisti, produttori di semilavorati e articoli finiti che alimentano la crescita del distretto orafo aretino.

Molti ex dipendenti di Gori & Zucchi fondano nuove realtà artigianali, contribuendo alla diffusione capillare della manifattura orafa in provincia. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, il distretto vive una frammentazione strutturale. Il costo crescente dei metalli preziosi, l’inflazione e la richiesta di personalizzazione spingono verso la nascita di piccole e medie imprese altamente specializzate.

Nonostante questa trasformazione, l’oreficeria di Arezzo mantiene il primato nazionale ed europeo. Il numero di operatori economici attivi resta elevatissimo, così come il valore dell’export nel comparto gioielleria.

Secondo i dati Intesa Sanpaolo (fonte Istat), nel periodo gennaio-settembre 2024 il distretto ha esportato beni per 5,32 miliardi di euro, con un incremento del 119% rispetto allo stesso periodo del 2023. Un risultato che surclassa anche i grandi distretti “rivali”: Vicenza (1,79 miliardi, +13,1%) e Valenza (1,43 miliardi, +0,1%).

Nel contesto toscano, la leadership è altrettanto evidente: oltre la metà delle aziende attive nella filiera dell’accessoristica e della gioielleria regionale è localizzata nella provincia di Arezzo.

Un primato che conferma Arezzo come punto di riferimento assoluto per l’industria del gioiello Made in Italy, e che consolida il valore strategico di questo territorio nella filiera del lusso internazionale.

Tuttavia, limitarsi a leggere il distretto solo attraverso la lente dell’oro sarebbe riduttivo. Come vedremo nella prossima sezione, l’evoluzione produttiva del territorio ha portato alla nascita di nuove competenze nella moda, dall’accessorio metallico alla pelletteria, rafforzando ulteriormente il suo ruolo nel sistema moda-lusso italiano.

Oltre l’oreficeria: la filiera moda di Arezzo si espande

La filiera della moda ad Arezzo è oggi ben rappresentata in ogni segmento produttivo: accessoristica, calzatura, abbigliamento.

Tuttavia, è l’accessorio metallico – dalla minuteria al catename per la pelletteria – a giocare il ruolo da protagonista, servendo con continuità i principali fashion brand. Questa specializzazione si è evoluta parallelamente alla trasformazione dell’oreficeria di Arezzo.

Molte imprese storicamente legate alla lavorazione del metallo prezioso, complice l’aumento dei prezzi dell’oro, hanno ampliato il proprio raggio d’azione verso il conto-terzismo per la moda: gioielleria fashion, bigiotteria e accessorio metallico in generale.

Numerose aziende hanno così integrato la produzione di semilavorati in ottone, alluminio o zama: materiali non preziosi, ma perfetti per la realizzazione di articoli di pelletteria, scarpe e abbigliamento. Qui, una lavorazione ha acquisito centralità: la galvanica, diventata un asset strategico del territorio.

L’intuizione vincente? Riadattare il know-how dell’oreficeria per altri comparti della filiera moda, senza mai abbandonare del tutto il proprio DNA artigianale.

Anche in altri settori della moda Arezzo si difende bene. Sebbene non possa competere con Prato per l’abbigliamento o con Firenze e Pisa per pelletteria e calzatura, il territorio aretino offre numerosi esempi virtuosi.

Dalle aziende cittadine a quelle del Valdarno, molte imprese sono attive in pelletteria, calzatura, abbigliamento e nelle lavorazioni propedeutiche a questi settori.

La rilevanza della moda in provincia è confermata da due tendenze:

  1. Integrazione verticale da parte dei brand del lusso: molte maison hanno acquisito fornitori aretini di semilavorati, soprattutto in ambito pelletteria e calzatura, per controllare meglio la filiera.
  2. Presenza di grandi gruppi industriali:

L’oreficeria di Arezzo, dunque, continua a rappresentare il nucleo identitario del distretto, ma ha saputo generare, per estensione e innovazione, una filiera moda articolata e competitiva, in grado di adattarsi ai cambiamenti del mercato.

Conclusioni

Arezzo è la “città dell’oro”, certo. Ma anche una terra di moda, pelletteria, calzature e accessoristica.

In sintesi, potremmo definirla a pieno titolo una città della manifattura di lusso.

La sua oreficeria di eccellenza è il cuore pulsante del distretto, capace di posizionare la città come riferimento mondiale nella gioielleria.

Ma il tessuto industriale aretino ha dimostrato competenza e visione anche nel servire le esigenze dei grandi fashion brand, grazie a un ecosistema produttivo articolato e dinamico.

Sempre più orientato verso l’accessorio metallico, certo, ma con spazio per lavorazioni raffinate e versatili in tutto il comparto dell’alto di gamma.


Vuoi valorizzare il tuo ruolo nella filiera del lusso? fasonista è la piattaforma verticale pensata per connettere aziende della moda e del lusso.
Attraverso servizi di visibilità mirata, ranking di settore e contenuti editoriali dedicati, offriamo strumenti concreti per distinguersi in un mercato sempre più competitivo.

Accedi gratuitamente alla piattaforma e posizionati oggi tra i protagonisti della manifattura italiana.

La mappa della tua filiera.
La tua rete di contatti.
Tutto, in un unico spazio digitale.

In un settore dove visibilità e velocità sono essenziali, fasonista è il partner che può fare la differenza. Che tu sia un fornitore affermato o un sub-fornitore specializzato, ti offriamo l’opportunità di certificare la tua azienda, espandere il tuo mercato e rafforzare le relazioni con partner strategici.

selezione pelli

Stiamo lavorando agli strumenti di ricerca.

Questa funzionalità non è ancora attiva: sarà disponibile nei prossimi mesi per tutte le aziende registrate.