La Cashmere Valley in Umbria. Alla scoperta dei migliori distretti d’Italia

Il distretto del cashmere Umbria è oggi riconosciuto a livello internazionale come uno dei poli manifatturieri più autorevoli nel panorama della maglieria di lusso. Cuore pulsante di questo ecosistema è l’area di Perugia, dove tradizione artigianale, visione imprenditoriale e capacità di innovazione si fondono in una filiera che ha saputo posizionarsi ai vertici del Made in Italy.

Da Luisa Spagnoli a Brunello Cucinelli, il territorio umbro ha trasformato il cashmere in un simbolo di eleganza e qualità assoluta, diventando punto di riferimento per i più importanti brand della moda internazionale.

In questo approfondimento esploriamo l’evoluzione, le caratteristiche e il valore strategico di un distretto che continua a distinguersi nel mondo per raffinatezza e competenza produttiva.

Cashmere Umbria: la specializzazione della maglieria a Perugia

C’è un territorio italiano che ha scelto di crescere puntando tutto su un’unica specializzazione della filiera moda e lusso.

Un’area vasta che non ha seguito una logica produttiva generalista, ma si è concentrata su un solo comparto: la maglieria in cashmere. Una scelta che ha trasformato il territorio in un simbolo riconosciuto di eccellenza manifatturiera nel mondo.

Parliamo del distretto del cashmere Umbria, con centro nevralgico a Perugia e un’estensione che coinvolge diversi comuni limitrofi. Un’area produttiva così caratterizzata da essere oggi identificata con un nome che la dice lunga: Cashmere Valley.

Come accade in molti distretti italiani del lusso, anche in Umbria le radici sono profonde. La tradizione tessile si è sviluppata in epoche lontane, per poi industrializzarsi con l’avvento dell’era moderna, dando origine a un distretto specializzato e riconosciuto a livello internazionale.

Cashmere Umbria: storia e radici della maglieria perugina

L’arte della tessitura ha radici antiche nel territorio umbro e, in particolare, nella zona di Perugia. Le prime testimonianze risalgono al XII secolo e riguardano lavorazioni applicate a tovaglie, arazzi e stoffe destinate all’uso sacro, spesso decorate con figure geometriche o animali stilizzati.

Questa specializzazione ha spinto l’intera area, nel corso dei secoli, a svilupparsi attorno alla maglieria e agli accessori tessili, mantenendo viva una tradizione artigianale tramandata nel tempo.

Ancora oggi, molti laboratori umbri conservano tecniche e strumenti rari come il telaio Jacquard di fine Ottocento, i ricami geometrici rinascimentali di Perugia, i tessuti artigianali di Città di Castello e Montefalco, il ricamo su tulle a Panicale e il merletto lavorato a mano a Orvieto.

La trasformazione della tessitura in un’attività moderna legata alla maglieria avviene a partire dagli inizi del Novecento. Fino ad allora, era un’arte custodita nei conventi.
È grazie all’impegno di alcune signore dell’aristocrazia locale che, nei primi anni del secolo scorso, nascono i primi laboratori femminili di tessitura e ricamo.

Se le fondamenta del distretto risiedono nella tessitura medievale, è solo nel XX secolo che il cashmere Umbria assume un ruolo centrale nella filiera, diventando elemento strategico per lo sviluppo economico del territorio.

Con la crescita della domanda globale di prodotti in cashmere di alta qualità, il distretto umbro ha saputo evolversi, mantenendo un’identità forte e riconoscibile, basata su tradizione artigianale e capacità di innovazione.

La Cashmere Valley

Come si è passati dalle antiche tecniche di tessitura all’affermazione globale del distretto del cashmere Umbria, oggi noto come Cashmere Valley?

La risposta va ricercata nell’evoluzione tecnologica e nella visione imprenditoriale di aziende pioniere che hanno contribuito a trasformare profondamente il territorio.

È grazie a marchi come Luisa Spagnoli che l’Umbria ha conosciuto un processo di industrializzazione moderno, basato su macchinari avanzati e tecniche flessibili. Il brand, conosciuto a livello internazionale, ha rappresentato una vera scuola per numerosi laboratori e aziende umbre, che tra gli anni ’50 e ’80 si sono sviluppati attorno alla maglieria di alta gamma.

In quel periodo nascono anche altre realtà del tessile-abbigliamento come Ellesse, Lafont, IGI, Umberto Ginocchietti, ICAP, che contribuiscono a internazionalizzare il distretto e a formare una nuova generazione di stilisti, manager e artigiani del lusso.

È a partire dalla metà degli anni ’80 che l’Umbria si afferma come distretto strategico per la produzione di cashmere, conquistando uno spazio che fino ad allora era riservato alle aziende inglesi.

Mentre oltremanica si registrava un certo immobilismo tecnico e stilistico, il territorio umbro mostrava una vitalità imprenditoriale e un’attenzione costante all’innovazione, attirando così l’interesse delle grandi maison del lusso internazionale.

Oggi, da Perugia a Terni, passando per Solomeo, Castiglione del Lago, Torgiano e Bastia Umbra, i principali brand globali del fashion si affidano al cashmere Umbria per la realizzazione di capi in maglia d’eccellenza.

Un consolidamento importante è arrivato con la crescita di Brunello Cucinelli, considerato il “re del cashmere”, la cui filiera produttiva ha ulteriormente rafforzato la reputazione del distretto a livello internazionale.

Il termine Cashmere Valley descrive oggi con precisione l’identità produttiva di questa area, simbolo di maestria manifatturiera, eleganza e qualità.

Il distretto umbro rappresenta una delle due eccellenze italiane nella lavorazione del cashmere:

  • Il primo è Biella, storico polo laniero del nord.
  • Il secondo è l’Umbria, con circa 500 aziende e 2.000 addetti, responsabile del 40% della produzione italiana di cashmere.

Cashmere Umbria: conclusioni su una maglieria d’eccellenza

Abbiamo ripercorso la storia e l’evoluzione del distretto del cashmere Umbria, dalle origini medievali della tessitura fino alla moderna filiera della maglieria di lusso.

Un territorio che ha saputo coniugare tradizione artigianale, capacità tecnologica e visione imprenditoriale, trasformandosi in punto di riferimento globale per la produzione in cashmere.

Oggi la Cashmere Valley rappresenta un patrimonio unico del “saper fare” italiano, e un vero baluardo del Made in Italy nel mondo della moda di alta gamma.


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